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PIATTAFORMA aggiornata_marzo 2019

  • March 17, 2019 12:20

PIATTAFORMA RIVENDICATIVA

RETE NAZIONALE OPERATORI SOCIALI E RETE INTERSINDACALE

retenazionaleoperatorisociali.noblogs.org

FB Rete Nazionale Operatori Sociali

intersindacale.educatori@gmail.com

  1. LEGGE EX-IORI-BINETTI”

(7 articoli, dal 594 al 601, presenti nella legge di Bilancio 205 ed entrata in vigore il 1.01.2018)

  1. Il COSTO del CORSO per acquisire il titolo di Educatore Professionale (non equipollente alla laurea in scienze dell’educazione) NON DEVE RICADERE sulle lavoratrici e i lavoratori. Vedi Art. 597 che tra le altre cose dice “le cui spese sono poste integralmente a carico dei frequentanti”.

    1. Possibili sotto – obiettivi: I lavoratori che frequenteranno il corso intensivo possono accedere alle agevolazioni previste dal Diritto allo Studio;

    2. Possibili interlocutori: Regioni. Quest’ultime dovranno poi proporsi come mediatori tra Lavoratori, Università, LegaCoop e Confcooperative al fine di trovare una possibile soluzione che riduca o annulli i costi del percorso formativo.

  1. Le Università, i Servizi, gli Enti del Terzo Settore, le Cooperative si organizzino affinché la riqualifica di migliaia di lavoratrici e lavoratori avvenga attraverso la FORMAZIONE SVOLTA in orario di lavoro.

  1. RICONOSCIMENTO e CONTEGGIO della formazione e dei titoli che negli anni di studio e di lavoro ciascuno/a ha sostenuto. L’applicazione delle norme transitorie porti a stabilire una più specifica compensazione formativa in numero di crediti da 0 a 60, secondo i propri curricula formativi.

  1. RICONOSCIMENTO e CONTEGGIO di CFU ACQUISITI in ALTRI percorsi di LAUREA UMANISTICHE.

  1. RIVEDERE I PARAMETRI necessari ad ACQUISIRE il TITOLO di Educatore Professionale SENZA DOVER SEGUIRE IL CORSO

  1. Venga prevista per legge la necessità di una FORMAZIONE PERIODICA E CONTINUA su tematiche proposte dai lavoratori in base ai bisogni emersi, che venga certificata e riconosciuta in orario di lavoro.

  1. ELIMINAZIONE DELLA DIVISIONE TRA EDUCATORE SOCIO – PEDAGOGICO e SOCIO – SANITARIO, che rappresenta un’ulteriore frammentazione della categoria legata ad interessi lobbistici delle accademie che andrebbe sostituita con un percorso formativo unico e con pari possibilità di accesso al lavoro.

  1. C.C.N.L. COOPERATIVE SOCIALI E IN GENERALE SUI NUMEROSI CONTRATTI ESISTENTI PER LA CATEGORIA:

  1. AUMENTO PAGA BASE ORDINARIA.

  • un CONTRATTO UNICO DI CATEGORIA, con riferimento al migliore dei contratti esistenti ovvero quello del pubblico impiego (ENTI LOCALI) che considera full-time 36 ore settimanali;

  • un salario equiparato alla media dei salari italiani per ruoli professionali per i quali è richiesta la laurea.

  1. NO ABUSO DELLA BANCA ORE: Le ore straordinarie inserite in banca ore devono essere concordate dalle parti (coi lavoratori e le loro rappresentanze sindacali), in base alla effettiva flessibilità lavorativa e alle esigenze del Servizio e devono essere corrisposte le maggiorazioni delle ore straordinarie. La B.O. non deve essere legittimata come strumento per non retribuire le ore a straordinario, né per coprire gli ammanchi di lavoro non riconducibili al lavoratore stesso. In alternativa, dopo 6 mesi il lavoratore può decidere se farsi corrispondere in denaro il residuo della B.O. o usarla come riposo (B.O. Positiva). La B.O. Negativa non deve esistere, il lavoratore deve essere pagato per le ore indicate sul contratto e per le quali offre la propria disponibilità al lavoro. Non è possibile cambiare il monte ore in itinere, se non con firma consensuale di un contratto di lavoro differente dal precedente. Le assenze dell’utenza, il rischio d’impresa come il calo di ore di un appalto o di un servizio non possono ricadere sul lavoratore.

  1. MAGGIORI TUTELE E DIRITTI PER LA MATERNITA’: come già viene applicato in alcune tipologie di servizi, le operatrici che svolgono attività a diretto contatto con l’utenza a rischio fisico alto e a stress correlato per l’allattamento, hanno diritto ad un riconoscimento della maternità obbligatoria – per il periodo da inizio gravidanza fino al 7° mese del bambino (allattamento) – con retribuzione al 100% e maturazione delle ferie (D.Lgs 151/01, art. 7 + alleg. A – punto L). Per altri ambiti di lavoro/settore a rischio basso deve essere prevista invece la possibilità di cambio mansione temporanea (coincidente il periodo della maternità obbligatoria fino al 3°mese del bambino). Nonché al mantenimento del proprio posto di lavoro al rientro dalla maternità.

  1. RICONOSCIMENTO DELLA PROFESSIONE COME LAVORO USURANTE ai fini del riconoscimento di indennizzo economico e pensione anticipata (con riferimento ai protocolli di valutazione rischi e tipologia di lavoro notturno e con turnazione h24)

  1. RICONOSCIMENTO E AUMENTO DELLE ORE INDIRETTE (non frontali) per supervisioni pedagogiche e psicologiche, progettazione, monitoraggio, verifica dei progetti educativi, pianificazione degli interventi e riunioni d’equipe. Queste ore sono una parte fondamentale del lavoro degli operatori sociali e degli educatori, sia per la tutela della salute psico-fisica dell’operatore stesso, sia per garantire un lavoro di qualità con l’utenza e nello stesso tempo di crescita qualitativa dei Servizi nel loro complesso. Sono ore che devono essere garantite e retribuite sempre, con una pianificazione annuale, mensile e settimanale pari Nelle situazioni migliori, ad alto profilo qualitativo, corrispondono quasi ad 1/3 delle ore settimanali di lavoro.

  1. NO alle NOTTI PASSIVE. Tutte le ore, diurne o notturne, in cui il lavoratore/lavoratrice è sul luogo di lavoro, a disposizione del datore di lavoro e in condizioni di svolgere le proprie mansioni, sta lavorando e quindi va retribuito con maggiorazione notturna del 30%. – ART.1 L.66/2003

  1. AUMENTO DELLE TUTELE ASSICURATIVE E RIMBORSO CHILOMETRICO per USO MEZZO PROPRIO. L’uso dei propri mezzi di trasporto per garantire il funzionamento del Servizio e l’espletamento degli interventi educativi deve prevedere sempre un’assicurazione del mezzo, dell’operatore alla giuda e un rimborso chilometrico che riconosca l’usura del mezzo e il costo del carburante, come da Tabelle ACI. In caso di sinistro, con la propria auto, durante lo svolgimento dell’attività lavorativa, l’aumento del premio assicurativo deve essere coperto dall’azienda.

  1. Gli spostamenti da una sede all’altra di lavoro, durante l’arco della giornata lavorativa, devono essere riconosciute come ore di lavoro e quindi tempo retribuito. Nelle situazioni migliori, ad alto profilo qualitativo, viene riconosciuto fino ad un’ora di spostamento tra una sede e l’altra.

  1. RICONOSCIMENTO ORE di 60 MINUTI per gli Educatori dell’integrazione scolastica anche laddove le ore di lezione durano 50 o 55 minuti.

  1. ELIMINAZIONE della sospensione dal LAVORO in caso di MALATTIA dell’utente per gli Educ. dell’Integrazione Scolastica. L’Educatore deve essere una figura professionale che lavora con la scuola e il suo monte ore settimanale deve essere usato sia per il lavoro con il minore certificato sia per il lavoro col gruppo classe/istituto scolastico con cui il minore convive. Nelle situazioni migliori, ad alto profilo qualitativo, viene riconosciuta la figura dell’educatore di plesso.

  1. ABOLIZIONE del contratto part-time ciclico verticale per coprire la sospensione di lavoro e di salario durante il periodo estivo per gli educatori che lavorano nell’integrazione scolastica. Continuità di lavoro e di salario per tutti i 12 mesi dell’anno. Stesura di appalti sull’intera annualità che comprenda il periodo scolastico e il periodo estivo e riconoscimento del lavoro estivo come tempo di verifica e progettazione.

  1. RICONOSCIMENTO DELLA 14°MA MENSILITA’, così come riconosciuto da altri CCNL di categoria (Uneba)

C. SETTORE ACCOGLIENZA

      1. Difesa dei posti di lavoro

      2. Difesa della dignità del nostro lavoro

      3. Difesa di un modello dignitoso di accoglienza

Questa è la sicurezza di cui abbiamo bisogno!

Mentre a seguito dell’entrata in vigore della legge 132/2018 Sicurezza e Immigrazione si cominciano ad avere numerose conseguenze negative, sia per le persone immigrate richiedenti asilo che per i lavoratori e lavoratrici impiegati nel settore dell’accoglienza:

  • aumento della clandestinità, con impossibilità all’accesso ai servizi anagrafici per i/le richiedenti asilo

  • revoca della protezione internazionale per alcuni reati quali lo spaccio e la resistenza a pubblico ufficiale

  • interruzione dei percorsi di integrazione

  • ridimensionamento e snaturamento dello SPRAR (il sistema di accoglienza diffusa)

  • regolamentazione per l’uso del taser

  • DASPO urbano esteso ai presidi sanitari

  • multe elevatissime per i cosiddetti “parcheggiatori abusivi”

  • sanzioni penali per chi occupa immobili abbandonati e per chi opera blocchi stradali.

Per chi lavora all’interno del terzo settore e specificatamente nel sistema di accoglienza, le conseguenze saranno ancora più drastiche: è in gioco infatti la perdita del posto di lavoro e la professionalità che ha caratterizzato questo settore, relativamente al taglio di risorse per l’accoglienza e alla chiusura dei Servizi.

Chiediamo quindi agli enti gestori quali decisioni e quale linea terranno davanti allo smantellamento del sistema di accoglienza diffusa. In particolare richiediamo trasparenza verso le lavoratrici e i lavoratori tutti, sulla riduzione o eventuale eliminazioni delle strutture CAS o SPRAR e su eventuali trasformazioni dei servizi, con una possibile conseguente riduzione del personale.

Quale sarà la mansione spetterà ai/alle lavoratori/trici regolarmente assunti dalla cooperative?

La/il lavoratrice/ore deve quindi essere a conoscenza delle mansioni, del possibile demansionamento e della deprofessionalizzazione che la/lo andranno a colpire. Fino a questo momento infatti l’operatrice/ore dell’accoglienza aveva un ruolo fondamentale per il reinserimento dei richiedenti e rifugiati nel tessuto urbano e nella società; con questi tagli invece il suo ruolo diventerà quello del mero controllore e guardiano.

In caso di riassorbimento dell’operatrice/ore all’interno di altri servizi non strettamente legati all’accoglienza ma con taglio ancora più specifico socio/educativo, richiediamo alle cooperative un percorso che accompagni la/il lavoratrice/ore al conseguimento della qualifica di educatrice/ore, anche attraverso il sostegno economico degli enti, per il conseguimento dei 60 crediti necessari e della erogazione delle ore riguardanti il diritto allo studio necessarie.

#UNALTROCONTRATTOE’POSSIBILE

questa piattaforma è un lavoro che continua ad essere discusso e aggiornato insieme ai lavoratori e lavoratrici del sociale andando oltre a quello che sarà il prossimo rinnovo dei contratti nazionali.

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